EFFIMERA E IL PASSATO

La linea culturale della nostra compagnia è caratterizzata da un forte legame di continuità con la storia del grande teatro italiano.

Un forte legame con la nostra tradizione.

La parola tradizione contiene in se la radice della parola “tradimento”. Le nostre produzioni sono e saranno sempre tradimenti della tradizione. Quello che chiamiamo tradizione è un concetto “temporale”. Nel senso che un “tempo” antico viene trasferito, “tradizionato”, nel tempo di “oggi” che è il tempo-moderno. È attraverso questo “modo” che noi siamo il “tempo”. Moderno è il nostro modo di essere il Tempo.

Questa “rigorosa” tradizione del tempo è il nostro impegno.

Siamo legati al nostro Passato. Sappiamo però che Passato si dice anche “anteriore” che vuol dire “prima” e “davanti”. Futuro si dice “Posteriore” che vuol dire “dopo” e “dietro”. Solo con lo sguardo-sul-passato (sull’Anteriore), sulla tradizione, potremo essere “sorpresi” dal “futuro”.

La nostra Medea: la tragedia trasferita ai nostri giorni implica la trasposizione da un teatro “classico” a un teatro “moderno”. La agorà greca diventa la camera da letto di un marito e una moglie.

La tragedia della“madre” impazzita d’amore e di dolore, si svuota e si fa “povera” di ogni “memoria classica” per riempirsi tutta e arricchirsi essenzialmente soltanto di incomprensione, dolore, gelosia, infelicità, pazzia, vendetta…Il sentimento di perdita, di svuotamento, di spiazzamento da un “ambito-antico” a una condizione-“nostra”, nel rigoroso rispetto del “testo” poetico, toglie allo spettatore ogni pre-concetto estetico intorno a un certo “spettacolo moderno” di un testo antico.

Il risultato è di una attualità sconcertante al punto che lo spettatore nell’assistere alla rappresentazione ha il dubbio che possa davvero trattarsi di un testo scritto da Euripide nel quinto secolo A.C.

Anche nella nostra produzione “Le Leggi della Gravità” si realizza un tradimento, ma al contrario: Attraverso una drammaturgia contemporanea si affrontano temi “mitici” quali la caduta dell’uomo e della donna nel dolore dell’ esistenza umana.

EFFIMERA E IL FUTURO

La produzione “ Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello si avvarrà del lavoro appassionato degli allievi diplomandi dell’Accademia di Costume e Moda che disegneranno e cureranno i costumi dello spettacolo, coinvolti nel processo creativo e impegnati direttamente nel mondo del lavoro teatrale.
Le prove dei nostri spettacoli sono sempre state aperte a intere classi di studenti. Molti di loro hanno poi realizzato la loro Tesi di Laurea sulle Messe in scena degli spettacoli del nostro Direttore Artistico.

Nel 2017 la casa editrice Piemme ha pubblicato il libro: “Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici” scritto da Gabriele Lavia e rivolto proprio ai giovani intorno alla necessità che si ha, anche oggi, della lettura dei classici e di come questa lettura possa salvarci dalla mediocrità esistenziale, dall’asfissia mentale, dal degrado civile.

Nel suo secondo libro: un saggio dal titolo “Fare anima fare corpo”
Gabriele Lavia parla del mestiere dell’attore e di come avvicinarsi ad esso e praticarlo, in un insieme di riflessioni basate sull’ esperienza di un artista che ha alle spalle più di cento regie e che come attore ha avuto la fortuna di interpretare i personaggi più importanti della drammaturgia mondiale. Molto utile per le nuove generazioni di teatranti.

Effimera si propone di avvicinare e appassionare al Teatro anche le nuovissime generazioni a digiuno di teatro che spesso vivono esclusivamente sul web. E’ attivo un progetto comunicativo di interazione fra sito e social, mirato a coinvolgere e informare attraverso canali come Instagrame Facebook, dove dirette, stories, post e contenuti culturali, si stanno facendo spazio fra contenuti “leggeri”.

Presto sarà possibile, attraverso i social media che “rimbalzeranno” sul sito effimerateatro.it documentarsi non solo dei dietro le quinte dei principali allestimenti, ma anche sulla vita di una compagnia teatrale, dalle prove al debutto dello spettacolo.