La prima produzione è stata una riscrittura di Medea di Euripide a due personaggi interpretata da Federica Di Martino e Simone Toni adattata da Gabriele Lavia che ne firma anche la regia. Lo spettacolo è stato prodotto in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte e ha debuttato proprio al Teatro antico di Taormina con grande successo nell’agosto 2020. È stato poi replicato in ottobre al Teatro Vascello di Roma, confermando il successo di agosto.
Questa “nostra” Medea, ha voluto essere “fedelissima” al testo, alla “parola” di Euripide e, nello stesso tempo, “infedelissima” alla sua drammaturgia.
In altri termini, la struttura della tragedia greca: il coro, il messaggero, tutti i personaggi, vengono come “ingoiati” da una nuova struttura contemporanea, in un dialogo serrato, aspro, tra il marito infedele e la moglie tradita.
Così il paradigma di un “certo” dramma moderno e spudorato destruttura completamente la drammaturgia della Grecità della stupenda tragedia di Euripide per restituirla “spogliata”. In un dialogo serrato, concitato, crudele e amaro.
La nostra Medea: la tragedia trasferita ai nostri giorni implica la trasposizione da un teatro “classico” a un teatro “moderno”. La agorà greca diventa la camera da letto di un marito e una moglie.
La tragedia della“madre” impazzita d’amore e di dolore, si svuota e si fa “povera” di ogni “memoria classica” per riempirsi tutta e arricchirsi essenzialmente soltanto di incomprensione, dolore, gelosia, infelicità, pazzia, vendetta…Il sentimento di perdita, di svuotamento, di spiazzamento da un “ambito-antico” a una condizione-“nostra”, nel rigoroso rispetto del “testo” poetico, toglie allo spettatore ogni pre-concetto estetico intorno a un certo “spettacolo moderno” di un testo antico.
Il risultato è di una attualità sconcertante al punto che lo spettatore nell’assistere alla rappresentazione ha il dubbio che possa davvero trattarsi di un testo scritto da Euripide nel quinto secolo A.C.
Anche nella nostra produzione “Le Leggi della Gravità” si realizza un tradimento, ma al contrario: Attraverso una drammaturgia contemporanea si affrontano temi “mitici” quali la caduta dell’uomo e della donna nel dolore dell’ esistenza umana.
ADATTAMENTO E REGIA:
Gabriele Lavia
CAST:
Federica Di Martino
Simone Toni
SCENE:
Alessandro Camera
MUSICHE:
Antonio Di Pofi
AIUTO REGIA:
Bruno Prestigio
FONICA:
Riccardo Benassi
AZIONI COREOGRAFICHE:
Adriana Borriello